Progetto Tenda, Italia

Anna, educatrice e orientatrice della cooperativa Progetto Tenda

Progetto Tenda è una cooperativa che opera nell'accoglienza di persone in difficoltà e nella diffusione di un'educazione interculturale. Sostiene l'inclusione dei richiedenti asilo e dei titolari di protezione internazionale, inclusi nel sistema SPRAR/SIPROIMI dell'area metropolitana di Torino. I loro servizi sono destinati ai richiedenti asilo, agli ospiti della SPRAR/SIPROIMI, alle donne vittime della tratta e ai minori stranieri non accompagnati e consistono principalmente in servizi di base come vitto e alloggio, formazione preparatoria al lavoro, inserimento lavorativo, assistenza legale, servizi di sostegno alle donne, sole o con bambini e minori. Il loro team è composto da educatori, psicologi, antropologi, mediatori culturali, formatori e operatori professionali.

Anna è un'educatrice e operatrice professionale che aiuta i nuovi arrivati e i rifugiati a trovare rapidamente un lavoro. Spiega la loro metodologia per coinvolgerli attivamente nella formazione preparatoria al lavoro e come superare le barriere.  

"L'85% degli utenti ha un'educazione giuridica con un uso limitato dell'informatica. Poiché il loro obiettivo primario è quello di trovare un lavoro, l'istruzione e la formazione sono percepite come meno importanti; né sono motivati a imparare a usare il PC (possono fare quasi tutto con uno smartphone), che può essere un problema sul posto di lavoro e per la ricerca attiva di un lavoro e molti non sono consapevoli dell'importanza di imparare l'italiano come risorsa chiave. Con un obiettivo di questo tipo, i metodi classici di insegnamento sono generalmente poco efficaci: è necessario un apprendimento attivo e innovativo. I laboratori di orientamento organizzati dai professionisti di Tenda risultano efficaci. Essi combinano incontri collettivi, incontri individuali faccia a faccia e assistenza personalizzata nella preparazione del CV.

Gli incontri collettivi sono un mix di azioni di apprendimento, simulazioni, giochi di ruolo, discussioni in cui i formatori utilizzano l'approccio del teatro sociale. Un'attenzione importante è data alla discussione di casi di studio, alla decodifica del linguaggio degli annunci di lavoro (che è generalmente troppo tecnico) e agli aspetti culturali della vita lavorativa che possono essere difficilmente comprensibili per chi ha una cultura non europea. Le persone provenienti da certi ambienti culturali asiatici o africani possono sentirsi a disagio nel dire di no al loro capo o nel dire di non aver capito, così non chiedono chiarimenti e commettono errori: la simulazione teatrale è un buon strumento per discutere su questi temi. Il CV è generalmente percepito come qualcosa di poco importante; anche quando ne hanno uno eccellente, non lo mostrano durante il colloquio o lo presentano come un improbabile foglio stropicciato tirato fuori dalla tasca.

Gli incontri faccia a faccia sono necessari per esplorare bisogni, aspettative, paure, dubbi, scrivere un CV efficace e costruire un rapporto di fiducia. Durante il tirocinio si organizzano rientri in aula collettivi per condividere le esperienze e i problemi affrontati. La chiave del successo è il processo di costruzione della fiducia, che richiede tempo, ascolto attivo ed empatia e non c'è da stupirsi se i migranti continuano a chiamare il loro orientatore "capo" o "mamma" (nel caso sia una donna)".

 

 

Prepararsi al lavoro
Differenze culturali
Testimonianza aziendale